L’Italia si sbriciola, smotta, frana. I fiumi esondano, gli argini non tengono. E la gente muore travolta dal dissesto idrogeologico.
E voi pensate solo a grandi opere. Alle autostrade, ai ponti, alle esposizioni, alle olimpiadi e ai giubilei che si portano sempre dietro altro cemento e altro asfalto.
Mentre la cura e la prevenzione sono sempre i fanalini di coda.
Perché i soldi non ci sono mai. E non ci sono mai perché voi avete in mente solo la filiera del mattone, dell’edilizia, dei cantieri miracolosi.
E ci ritroviamo puntualmente a piangere sui morti causati anche dall’alluvione di cemento.
Cambiano gli attori ma la tragedia è sempre la stessa.
E sono sempre le stesse anche le lacrime di coccodrillo.
Tag: dissesto idrogeologico
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Comune di Cassinetta di Lugagnano
Provincia di Milano
Ufficio del Sindaco
Cassinetta di Lugagnano, 9 aprile 2009
Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Silvio Berlusconi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna, 370
00187 ROMA
Oggetto: Terremoto Abruzzo. Lettera Aperta. Richiesta formale.
Ill.mo Presidente,
il drammatico terremoto che ha devastato la città de L’Aquila e i suoi dintorni obbliga tutti i rappresentanti delle istituzioni e coloro che, a vario titolo, ricoprono ruoli di responsabilità di governo ad esercitare con il massimo impegno e con il più alto senso dello Stato le proprie funzioni pubbliche.
In queste ore l’Italia è una grande famiglia colpita da un grave lutto collettivo e da un’immane disgrazia. Una disgrazia aggravata dal fatto che l’Italia, nonostante sia un paese altamente esposto al rischio sismico e al dissesto idrogeologico, vede le proprie istituzioni intervenire solo ad evento catastrofico avvenuto.
In queste ore migliaia di cittadini vivono in condizioni precarie. Piangono parenti e amici morti sotto le macerie. In questi momenti, tutti gli italiani sono commossi per i bambini e per gli studenti deceduti in seguito a crolli che potevano essere evitati. Sentono rabbia per le responsabilità che stanno emergendo. Anche e soprattutto per quelle da imputare alle istituzioni.
In questi giorni emerge con evidente chiarezza quanto si renda urgente e necessaria una riconsiderazione degli investimenti programmati e da realizzare nel nostro paese, mettendo nel giusto ordine di priorità gli interventi da eseguire.
Ill.mo Presidente, con questa lettera aperta mi rivolgo pubblicamente a Lei ed al Governo della Repubblica da Lei presieduto per chiedere formalmente quanto segue:
1. aumentare gli stanziamenti dei fondi destinati ad affrontare il rischio sismico ed il grave dissesto idrogeologico del territorio italiano;
2. aumentare gli stanziamenti dei fondi destinati alla messa in sicurezza di tutti gli immobili destinati ad uso pubblico, in particolare sanitario, assistenziale e scolastico.
A tal fine, propongo e richiedo di:
1. stornare il Miliardo e 300 milioni di Euro destinati dal CIPE alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina;
2. rinunciare ad Expo 2015 e quindi alle infrastrutture connesse all’evento;
3. rinunciare al completamento delle Linee Ferroviarie ad Alta Velocità;
4. rinunciare ai programmi di ripresa della produzione di energia nucleare;
5. tagliare del 50% le spese militari;
6. riverificare le priorità delle grandi opere previste dalla Legge Obiettivo e rinunciare a quelle che non sono direttamente o indirettamente connesse al ripristino e alla messa in sicurezza di immobili destinati ad uso sanitario, assistenziale o scolastico o a fronteggiare situazioni di rischio sismico e idrogeologico.
Certo che questa mia missiva aperta si accompagnerà a quella di numerosi altri rappresentanti delle istituzioni, di numerosi altri cittadini e di numerose associazioni e organizzazioni della società civile, La saluto con osservanza.
Dalla residenza municipale,
Il Sindaco
Domenico Finiguerra
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